Diabete di tipo 1 e Coronavirus:
Quello Che Hai Bisogno di Sapere

La pandemia della malattia da Coronavirus è uno scenario in rapida evoluzione. L’intera comunità del Diabete di Tipo 1 deve prendere precauzioni aggiuntive per rimanere sana.

Qui sotto puoi trovare la traduzione dello speciale di JDRF su diabete di tipo 1 e Coronavirus, di cui FID ha l’esclusiva per la traduzione e l’adattamento in italiano.

IMPORTANTE:

Non c’è alcun rischio o ritardo nella catena di produzione e distribuzione dei prodotti per il Diabete di tipo 1.

5 aprile: JDRF e FID per l’Italia sono in costante contatto con i principali produttori di insulina e presidi per il Diabete di Tipo 1. Tutte le maggiori aziende hanno comunicato che la malattia COVID-19 non sta avendo conseguenze sulle loro capacità di produzione e distribuzione. Continueremo a monitorare la situazione e aggiorneremo la comunità del Diabete di Tipo 1 in caso di novità. Potrebbero esserci dei ritardi, ma solo temporanei.

Assicurati che le tue prescrizioni siano aggiornate e di avere a disposizione una adeguata quantità di insulina. Contatta la tua farmacia per verificare di poter ritirare insulina e presidi anche prima della scadenza del mese. L’Agenzia Italiana del Farmaco AIFA ha comunicato che tutti i piani terapeutici in scadenza nei mesi di marzo e aprile si intendono automaticamente rinnovati di 90 giorni a partire dalla data della scadenza.

Preoccupato per COVID-19?

Niente Panico: qui troverai le ultime informazioni e raccomandazioni degli esperti per le persone con Diabete di Tipo 1.

Le notizie sulla nuova malattia da coronavirus – denominate COVID 19 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) – domina la scena internazionale. Molte persone sono comprensibilmente preoccupate.

L’11 marzo del 2020 l’OMS ha dichiarato COVID-19 pandemia, cioè epidemia globale.

COVID-19 e malattie virali simili possono mettere a serio rischio le persone con il Diabete di Tipo 1.

Qui di seguito, alcune rapide informazioni su COVID-19 e cosa le persone con Diabete di Tipo 1 devono sapere a riguardo.

JDRF fornisce queste informazioni (e FID le traduce e le adatta alla realtà italiana) per aiutare i membri della comunità con Diabete di Tipo 1 a prendere decisioni informate sulla loro salute e sul loro benessere. Se hai ulteriori domande o preoccupazioni ti raccomandiamo di contattare il tuo medico di medicina generale o il tuo diabetologo. La tua salute e la tua sicurezza sono importanti.  

  • Cosa è COVID-19? 
    I Coronavirus sono una famiglia di virus che causano malattia respiratoria. La maggior parte determinano malattie negli animali, ma sono conosciute sette tipologie di Coronavirus patogene nell’uomo. SARS-CoV-2 è uno di questi, causa della malattia COVID-19. SARS-CoV-2 è simile ad altri coronavirus responsabili di malattie come la SARS (Severe Acute Respiratory Syndrome) e la MERS (Middle East Respiratory Syndrome).
  • Quali sono i sintomi? 
    Le persone con infezione confermata COVID-19 presentano sintomi respiratori da leggeri a gravi con febbre, tosse e mancanza di respiro. Secondo l’OMS, alcune persone hanno dolori, congestione nasale, naso che cola, mal di gola e diarrea, anche se questi sintomi di solito compaiono gradualmente dopo l’inizio della malattia.
  • Come capisco se ho contratto COVID-19?
    Normalmente la malattia si trasmette da persona a persona. E’ improbabile che tu lo abbia preso se non sei stato a contatto con persone infette. Chi pensa di essere stato esposto al virus deve contattare immediatamente il proprio medico di medicina generale.
  • Cosa devo fare per proteggermi? 
    Poiché COVID-19 è una malattia nuova, non ancora disponibile un vaccino e non ci sono farmaci efficaci per curarlo. Il Ministero della Salute ha emanato le dieci raccomandazioni fondamentali per prevenire la diffusione della malattia. Lava spesso le mani con acqua e sapone per almeno 20 secondi; non toccarti occhi, naso e bocca con mani non lavate; evita contatti stretti con persone malate; rimani in casa il più possibile e assolutamente non uscire se sei malato; disinfetta frequentemente gli oggetti e le superfici.
  1. Le persone con Diabete di Tipo 1 non hanno un aumentato rischio di ammalarsi di COVID-19.
  • Benché manchino evidenze specifiche sul rapporto tra Diabete di Tipo 1 e COVID-19, i maggiori esperti sostengono che le persone con diabete di Tipo 1 ben controllato NON sono ad aumentato rischio di contrarre l’infezione da Coronavirus (COVID-19).
  • Gli esperti aggiungono che se una persona con Diabete di Tipo 1 ben controllato contrae COVID-19, non sono necessariamente a più elevato rischio di sviluppare le complicanze gravi della malattia.
  • Le persone a più elevato rischio sono quelle con iperglicemia e quelle che hanno comorbidità, ovvero altre malattie associate (come ad esempio malattie cardiache o polmonari)
  • Se hai il diabete di tipo 1 e ti ammali di qualunque malattia virale devi prestare particolare attenzione a te e al tuo diabete (vedi sotto)

 

  1. Controlla la glicemia e i chetoni più frequentemente del solito
  • Se non ti senti bene potresti non aver fame o non aver voglia di bere acqua e potresti aver bisogno di farmaci per curare sintomi come febbre e dolori muscolari.
  • Per tutte queste ragioni è cruciale controllare attentamente la glicemia e i chetoni più frequentemente del solito, almeno ogni quattro ore. Se hai il CGM (sensore), controllalo spesso oppure fai la glicemia capillare frequentemente. Può rendersi necessario aumentare le dosi o il numero di somministrazioni di insulina per ridurre l’iperglicemia. 
  • Stai alla larga dai chetoni, perché il loro eccesso può portare alla chetoacidosi diabetica (DKA), una condizione molto pericolosa, anche per la vita, se non trattata immediatamente con l’insulina
  • I chetoni aumentano in caso di iperglicemia. Nelle persone che, oltre all’insulina sono in terapia non codificata con inibitori di SGLT-2, si raccomanda la sospensione di questi farmaci in caso di infezione, perché gli stessi aumentano il rischio di chetoacidosi.
  • Altri segni di chetoacidosi comprendono sensazione di stanchezza, debolezza, dolori, nausea o vomito, dolori addominali, disidratazione e alito acetonico o fruttato e aumento della frequenza del respiro.
  • Se vomiti, hai chetoni moderati o alti, sintomi di chetoacidosi contatta immediatamente il tuo medico o il tuo diabetologo.

 

  1. E’ fondamentale mantenere gli abituali schemi terapeutici
  • Se sei malato mantenere gli schemi può essere difficile, soprattutto de non hai voglia di mangiare e di bere
  • Oltre all’insulina, ci sono molti altri farmaci da banco che possono influenzare la glicemia. Malgrado esistano sciroppi per la tosse senza zucchero, molti lo contengono e possono contribuire ulteriormente ad aumentare la glicemia.
  • Sono da preferire le compresse orali per la tosse, che contengono gli stessi ingredienti degli sciroppi, ma non hanno carboidrati.
  • Possono aumentare la glicemia anche altri farmaci decongestionanti.
  • Fai attenzione ai farmaci analgesici (anti-dolore) e antipiretici (anti-febbre)
    • L’aspirina ad alte dosi può ridurre la glicemia
    • Il paracetamolo (noto anche come acetaminofene, nome commerciale più comune: Tachipirina) può determinare letture falsate o mancanti del sensore (CGM) e può essere tossico per reni e fegato. Il farmaco deve essere utilizzato con cautela in presenza di complicanze renali.
    • L’ibuprofene e molecole simili (nomi commerciali: Moment, Brufen, Oki, Froben) devono essere assunti con cautela perché potrebbero aumentare l’effetto ipoglicemizzante dell’insulina.

 

  1. Tieni in dispensa cibi che ti aiutino a mantenere l’apporto quotidiano di carboidrati in maniera sana.
  • Cracker, zuppe vegetali o di cereali, succhi di frutta senza zucchero, yogurt alla frutta sono tutti cibi facili da digerire
  • Se non riesci ad ingerire questi cibi, i liquidi possono essere una soluzione di breve periodo: se la glicemia è in range, e non riesci a mangiare, bevi qualcosa che contenga carboidrati e cerca di consumarne ogni tre, quattro ore. Puoi bere succhi di frutta, bevande gasate, etc.
  • In presenza di chetoni è importante rimanere ben idratati, al fine di eliminarli con la diuresi. Aumenta quindi l’apporto di acqua, brodo e bevande senza zuccheri.

 

  1. Preparati, in caso di emergenza. 
  • E’ importante essere preparati al peggio, anche se, auspicabilmente, non accadrà.
  • Nel caso in cui tu debba fare una quarantena, organizzati per avere a disposizione una scorta di insulina, farmaci e presidi necessari per gestire il tuo diabete.
  • Accertati di avere il numero di telefono e la mail del tuo medico (e le istruzioni su chi chiamare di notte o nei weekend) in caso di comparsa dei seguenti sintomi: vomito o diarrea per più di sei ore; mancanza di respiro; una febbre che non si risolve dopo un paio di giorni; chetoni aumentati; incapacità di ingerire cibo o liquidi e conseguente ipoglicemia.
  • Per i bambini, chiama il diabetologo in caso di: disturbi respiratori o labbra viola; rifiuto di mangiare o bere; forte dolore alle orecchie (potrebbe trattarsi di una otite); sonnolenza eccessiva rispetto al solito.
  • In caso di accesso al Pronto Soccorso è vitale dire al personale sanitario che hai il diabete di tipo 1.
  • Prepara e tieni con te un foglio stampato con:
    • diagnosi di Diabete di tipo 1 e eventuali altre malattie presenti;
    • terapia insulinica in corso con tipologia di terapia (microinfusore o multi-iniettiva), nomi delle insuline, quantità se fai dosi fisse, rapporti insulina/carboidrati se fai la conta dei carboidrati, orari di somministrazione, fattore di correzione);
    • Altre terapie e medicine relative al diabete o alle altre malattie:
    • Regime alimentare particolare (es: dieta priva di glutine);
    • Nome, telefono ed e-mail del tuo diabetologo curante.

Il Professor Emanuele Bosi è uno dei massimi esperti di diabete in Italia.

E’ primario del Dipartimento di Medicina Interna e Diabetologia dell’ospedale San Raffaele di Milano, Professore ordinario e direttore della scuola di specializzazione in Medicina Interna dell’Università Vita e Salute San Raffaele. E’ inoltre ricercatore sul diabete di tipo 1 e 2, con particolare competenza nel tipo 1, in ambito di prevenzione e predizione. Dirige il Centro italiano TrialNet/JDRF.  

E’ stato intervistato dal nostro Direttore Generale, Francesca Ulivi, giornalista, all’inizio della pandemia e di nuovo dopo oltre un mese per comprendere meglio il rapporto tra Diabete (di tipo 1 e 2) e Coronavirus e fornire indicazioni utili alla comunità delle persone con diabete. Nota: nell’intervista non mantengono la distanza di sicurezza perché vivono nella stessa casa.

Intervista del 29 febbraio 2020: Diabete e Coronavirus in generale

Intervista del 4 aprile 2020: Gli aggiornamenti alla luce della situazione italiana

Quando devo andare in ospedale?

  • Se riscontri di avere segni di Chetoacidosi, cerca aiuto immediatamente e chiama il tuo diabetologo. Se non trattata la chetoacidosi può portare alla morte.
  • Se sospetti che qualcuno che conosci (bambino o adulto) abbia i sintomi del diabete di tipo 1 cerca aiuto immediatamente presso il medico o il pediatra di famiglia. Sono stati segnalati diversi casi di ritardata diagnosi del diabete di tipo 1. Ritardare la diagnosi può portare al coma o alla morte.

RICORDIAMO I SEGNI E SINTOMI DELL’ESORDIO DI DIABETE DI TIPO 1 E DELLA CHETOACIDOSI:

  • Moltissima sete
  • Minzione più frequente del solito
  • Perdita di peso
  • Stanchezza, spossatezza, dolori, crampi, nausea o vomito e dolore addominale.
  • Sonnolenza, letargia, sfinimento
  • Confusione mentale
  • Difficoltà di concentrazione
  • Alito fruttato
  • Fiato corto, ovvero respirazione più frequente (chiamato Respiro di Kussmaul)

Per chi ha già il diabete e può misurare glicemia e chetoni:

  • Glicemia superiore a 240
  • Chetoni nelle urine o nel sangue

Nel caso in cui tu non riesca a contattare il tuo diabetologo o il medico di famiglia 800942425 è il numero verde per le persone con diabete, creato dalle Società Scientifiche dei diabetologi (AMD e SID), al quale risponde un diabetologo. Il numero è attivo dal lunedì alla domenica dalle 10 alle 18.

Devi inoltre recarti in ospedale se:

  • Hai difficoltà a respirare, dolore o pressione persistente sul petto, non riesci ad alzarti, hai il volto o le labbra bluastri, sia che ti sia stato diagnosticato il Covid-19 o no.
  • Cosa devo fare prima di andare in ospedale?
    • Chiama il tuo diabetologo e chiedigli di contattare l’ospedale in cui stai andando o quello in cui sei arrivato in ambulanza per avvertire lo staff che hai il diabete di tipo 1e il motivo per cui stai andando o sei in ospedale.
    • Nel caso in cui tu non riesca a contattare il tuo diabetologo è di fondamentale importanza che informi lo staff dell’ospedale del fatto che hai il diabete di Tipo 1, altre eventuali patologie e/o complicanze, oltre alle terapie che stai facendo. Fornisci loro il foglio stampato di cui abbiamo parlato prima.
    • Prepara una borsa con almeno due settimane di presidi, forniture e farmaci necessari per la/le patologie.
  • I protocolli ospedalierinon sono tutti uguali, alcuni potrebbero non autorizzare l’utilizzo dei tuoi farmaci e delle tue tecnologie. Gli esperti consigliano di portare sempre con te i tuoi materiali e fare affidamento su di loro.
    • Se hai un sensore portalo con te, potrà aiutare lo staff medico a controllare spesso la tua glicemia.

Ricordati anche di portare:

  • Le penne di insulina, gli aghetti e le penne di back-up. Le siringhe ovviamente sono disponibili in ospedale, ma di certo ti sentirai più a tuo agio utilizzando quello cui sei abituato.
  • Molti ospedali non hanno tutte le tipologie di insulina, se non vuoi cambiare insulina, porta la tua.
  • Se indossi un microinfusore ricordati di portare i set, i reservoir, le ricariche o i Pod se usi OmniPod, le fiale o le penne di insulina rapida, le batterie o il cavo di ricarica.
  • Per i sensori ricorda il trasmettitore o il lettore, se lo hai anche il back-up di trasmettitore o lettore, almeno due sensori di back-up, le salviettine per disinfettare prima dell’inserzione, i cerotti di ancoraggio, le batterie o il cavo di ricarica.
  • Glucometro, lancette, pungidito, striscette
  • Tutto quello che ti è necessario per trattare le ipoglicemie: zucchero, glucosio, etc
  • Il Glucagone
  • Una carta con riportato nome e numero del tuo diabetologo
  • Se le hai, anche le strisce per i chetoni. 

E’ fondamentale che le persone con diabete siano preparate con anticipo ad ogni emergenza, prevedendo il fabbisogno di insulina, altri farmaci e presidi. Nel caso tu abbia bisogno di forniture supplementari: 

  • Contatta il tuo diabetologo e assicurati di avere le prescrizioni aggiornate e il massimo possibile di scorte di insulina.
  • Se usi il micro-infusore assicurati di avere a disposizione una riserva di back-up di insulina basale nel caso in cui il micro smetta di funzionare (es: Lantus, Abasaglar, Tujeo, Tresiba, Levemir).

JDRF e FID sono in costante contatto con i maggiori produttori di insulina e presidi per persone con il diabete di tipo 1. Tutti hanno confermato che COVID-19 non sta impattando sulle loro capacità produttive e distributive.  

Tuttavia, a causa dell’aumento degli ordini e dell’incremento delle scorte da parte dei pazienti ci potrebbero essere ritardi nelle consegne di insulina. Ma ci hanno detto che si tratta semplicemente di ritardi temporanei, non di problemi di lungo periodo legati alla produzione di insulina, che non manca.

Contatta la tua farmacia per verificare di poter ritirare insulina e presidi anche prima della scadenza del mese. L’Agenzia Italiana del Farmaco AIFA ha comunicato che tutti i piani terapeutici in scadenza nei mesi di marzo e aprile si intendono automaticamente rinnovati di 90 giorni a partire dalla data della scadenza.

  • Posso recuperare l’insulina senza andare fisicamente in farmacia?

In alcune città e per alcune fasce di età è possibile. Chiama la tua farmacia di fiducia prima di andare per capire se può essere possibile anche per te.

Numerose aziende hanno predisposto annunci pubblici relativi alla loro catena di produzione e distribuzione (elencati di seguito). I relativi aggiornamenti verranno forniti ogni volta che riceveremo nuove informazioni.

Inseriamo a conclusione le ulteriori indicazioni dell’AME, Associazione Italiana Medici Endocrinologi, che raccomandano particolare attenzione ai pazienti con diabete.

 

I pazienti diabetici, specialmente con diabete di tipo 2, sono ad alto rischio di COVID-19, perché frequentemente anche anziani, ipertesi, obesi e cardiopatici. L’iperglicemia cronica deprime il sistema immunitario, condizione che determina un alto rischio di morbilità e mortalità in qualsiasi malattia infettiva. Tra i casi mortali di Wuhan in Cina le comorbidità (cioè le malattie pre-esistenti) più frequenti erano: ipertensione (53.8%); diabete (42.3%); pregressa cardiopatia (19.2%); pregresso ictus (15.4%). Inoltre, i dati attualmente disponibili indicano che l’infezione potenzia il danno miocardico e svela cardiopatie sottostanti come nuovi fattori di rischio per complicazioni severe e peggioramento della prognosi.
 
Indicazioni per i pazienti con diabete mellito dell’AME:
1. Adottare le misure di prevenzione del contagio della popolazione generale in maniera ancora più stretta ed evitare il contatto anche con i familiari conviventi.
 
2. Mantenere un buon controllo glicemico, perché ciò potrebbe aiutare a ridurre il rischio stesso di infezioni e modulare la severità dell’espressione clinica della malattia.
 
3. Evitare le visite di controllo non indispensabili, al fine di evitare i luoghi affollati come le sale d’aspetto. Sono raccomandate le visite telefoniche e le e-mail, in maniera da usufruire del supporto del team curante e garantire il miglior controllo della malattia.
 
4. Procurarsi quantità adeguate di farmaci e gli strumenti per l’auto-monitoraggio glicemico per tutto il periodo di confinamento in casa.
 
5. In caso di COVID-19, con possibile peggioramento del controllo glicemico, comportarsi come di solito si fa nei casi di emergenza medica, seguendo le regole già note, contattare il team medico curante, telefonicamente o per e-mail, per tutte quelle misure necessarie per evitare il rischio di peggioramento grave del compenso glicemico; contattare uno specialista pneumologo o infettivologo o di medicina d’urgenza per evitare le complicanze sistemiche più gravi della infezione virale.


Per informazioni più dettagliate su COVID-19, visita il Sito del Ministero della Salute.

Per tutti gli aggiornamenti sulla situazione e l’evoluzione dell’epidemia da COVID-19 nel mondo, visita il Johns Hopkins Global Cases Dashboard, mentre per l’Italia puoi seguire questa pagina della Protezione Civile.

Hai domande sui viaggi? Qui trovi le indicazioni del governo sulla cancellazione o eventuale organizzazione per tornare in Italia 

800942425 è il numero verde per le persone con diabete, creato dalle Società Scientifiche dei diabetologi (AMD e SID), al quale risponde un diabetologo per ogni domanda da parte dei pazienti. Il numero è attivo dal lunedì alla domenica dalle 10 alle 18.

Qui gli aggiornamenti relativi alle richieste di inabilità lavorativa per le persone con diabete.

Pagina creata in collaborazione tra JDRF e FID, aggiornata al 25 aprile 2020