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PER ARRIVARE ALLA CURA SERVE UNA ALLEANZA

In occasione della Giornata Mondiale del Diabete del 14 novembre, Fondazione Italiana Diabete, in un evento presso la Sala del Cenacolo, ha presentato, attraverso i ricercatori che sostiene, un appello alla Camera dei Deputati per una ampia alleanza tra ricercatori, clinici, istituzioni e società civile, che possa perseguire l’obiettivo di arrivare a curare il diabete di tipo 1 e tentare di prevenirlo in chi ancora non è clinicamente ammalato.

Cento anni fa Leonard Thompson riceveva una puntura di quella che poi verrà chiamata insulina e fu il primo essere umano a sopravvivere ad una diagnosi di diabete di tipo 1; 55 anni fa il dottor Richard Lillehei portava a termine il primo trapianto di Pancreas con successo; 37 anni fa il primo trapianto rene pancreas andato a buon fine in Italia, a Milano, ha permesso l’insulino-indipendenza ad una persona con diabete di tipo 1.

32 anni fa primo trapianto di isole con successo a Milano e 3 anni fa il primo paziente con Diabete di tipo 1 ha ricevuto cellule progenitrici delle cellule beta ottenute grazie a cellule staminali pluripotenti non embrionali in Europa, a Bruxelles.

500 giorni fa Brian Shelton ha ricevuto negli Stati Uniti la prima infusione di cellule beta derivate da staminali pluripotenti e ha guadagnato l’indipendenza dall’insulina

Questa la lunghissima galoppata della scienza per curare il diabete di tipo 1, ora manca l’ultimo miglio!

Le cellule staminali pluripotenti differenziate a cellule beta hanno dimostrato di poter produrre insulina e sono in corso le sottomisssioni alle agenzie regolatorie in 6 paesi in Europa, Italia compresa, per il loro utilizzo nella terapia del diabete. In una prima fase gli studi saranno fatti in soggetti che presentano episodi di ipoglicemia severa e controllo metabolico insufficienze nonostante la migliore terapia con insulina disponibile e richiederanno la assunzione di immunosoppressori. In una fase successiva si potranno sviluppare i primi studi senza l’utilizzo degli immunosoppressori.                        

Il Professor Lorenzo Piemonti, Direttore dell’Unità Operativa di Medicina Rigenerativa e dei Trapianti e del Diabetes Research Institute del San Raffaele di Milano, che è uno dei principali beneficiari dei finanziamenti di Fondazione Italiana Diabete, ha fatto il punto alla Camera dei Deputati rispetto agli sviluppi della medicina rigenerativa per curare il diabete di tipo 1.Se tutto procede per il verso giusto tra qualche anno potrebbe essere finalmente possibile immaginare d arrivare alla cura del diabete di tipo 1 con un approccio basato sulla medicina rigenerativa “Ma l’ultimo miglio è sempre il più difficile e dipende non solo dalla scienza, ma scelte più ampie di altre componenti della società quali gli stakeholder economici e politici “ ha detto Piemonti: “senza uno sforzo strategico sarà difficile sostenere la ricerca e l’innovazione quando sarà il momento di arrivare al letto del paziente”.

Lo sforzo strategico nazionale dovrebbe riguardare anche la predizione e prevenzione della malattia, non solo lo sviluppo della cura per chi è già ammalato. Il Prof. Emanuele Bosi, Direttore della Medicina Interna a indirizzo endocrino-metabolico deIl’ I.R.C.C.S. San Raffaele e della scuola di Specializzazione in Medicina Interna dell’Università Vita-Salute San Raffaele, Presidente del Comitato Scientifico di FID ha presentato l’efficacia e i risultati delle attività di screening di popolazione che si portano avanti in molti paesi del mondo.

In Italia oggi, oltre il 40 per cento dei bambini in esordio di diabete di tipo 1 arriva nei PS degli ospedali in chetoacidosi. La chetoacidosi diabetica è una complicanza acuta che può portare al coma e alla morte e che, quando è particolarmente marcata lascia danni fisici per tutta la vita, oltre a rappresentare un trauma per il bambino e la sua famiglia. Nei paesi in cui viene portato avanti uno screening di popolazione, come ad esempio nella regione tedesca della Baviera, la chetoacidosi scende dal 30/40% al 3%. Lo screening è possibile con un semplice pungidito che permette una analisi di laboratorio degli autoanticorpi del diabete, presenti molti mesi e anni prima della diagnosi. 

Lo screening dell’intera popolazione permetterebbe inoltre di intervenire nelle fasi precedenti alla malattia conclamata con terapie atte a rallentare l’esordio stesso, quali specifici anticorpi monoclonali e altre terapie allo studio.

Il Prof. Bosi, che ormai dal 1985 porta avanti gli screening dei familiari di persone con diabete di tipo 1 prima in ambito nazionale e poi all’interno di consorzi di ricerca mondiali ed europei ha affermato che “lo screening degli anticorpi del diabete di tipo 1 non può più essere considerato ricerca clinica, ma una vera e propria azione di salute pubblica, come avviene per molte altre malattie”.

Il nostro obiettivo è costruire tutte le alleanze necessarie per liberarci dal diabete di tipo 1” ha affermato il Presidente della Fondazione Italiana Diabete Nicola Zeni “e quella con le istituzioni è fondamentale per percorrere le poche miglia che mancano alla cura definitiva e alla prevenzione della chetoacidosi in esordio e possibilmente della malattia stessa”

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Novità Raccolta Fondi

Insieme per l’Ucraina!

La campagna di aiuti di Fondazione Italiana Diabete a sostegno delle persone con diabete e del popolo ucraino.

Fondazione Italiana Diabete si mobilita per sostenere le persone con diabete e tutto il popolo dell’Ucraina che sta soffrendo per la guerra.

“Insieme per l’Ucraina” è una campagna di aiuti economici e sanitari costruita in collaborazione con svariate associazioni nazionali ed internazionali: La Croce Rossa Italiana, quella Ucraina e quella Rumena, la Fondazione Francesca Rava – N.P.H. Italia, l’A.N.P.A.S., Associazione Nazionale delle Pubbliche Assistenze, L’Associazione Italia-Ucraina Maidan che da molti anni aiuta la popolazione Ucraina dall’Italia, la Caritas Polacca, la Fondazione Bongianino, l’Associazione Realmonte e la Protezione Civile di Cerro Maggiore, Rescaldina, San Vittore Olona.

Finora sono stati inviati oltre tre tonnellate di materiali per persone con diabete e oltre mille scatole di insulina.

Che cosa ti chiediamo di fare?

1. AIUTARE CON UNA DONAZIONE

C’è urgente necessità di fondi, Cliccando qui puoi donare con paypal o iban per:

  1. supportare immediatamente la spedizione dei materiali in Ucraina e nei campi profughi e l’acquisto dei materiali richiesti con urgenza
  2. finanziare nel medio periodo l’associazione internazionale Insulin for Life cui FID devolverà tutto quel che rimane dall’operazione di spedizione e consegna dei materiali

E’ importante che nella causale di PayPal o del Bonifico tu scriva: “Ucraina” o “Per L’Ucraina” o “Insieme per l’Ucraina”

Se invece vuoi donare attraverso Facebook puoi farlo cliccando qui 

2. AIUTARE CON I PRESIDI E I FARMACI

Abbiamo organizzato punti di raccolta ovunque in Italia grazie ai Volontari per la ricerca FID, intanto potete cercare se ce ne è uno vicino a voi.

QUALI MATERIALI SONO RICHIESTI?

Tutti i materiali devono essere nuovi, in confezione integra e non scaduti. I materiali scaduti o sfusi verranno buttati, quindi inutile portarli ai punti di raccolta. Non doniamo a chi ne ha bisogno quello che non utilizzeremmo noi! 

MATERIALI PER IL DIABETE*:

  • GLUCOMETRI CON BATTERIE SPECIFICHE FUNZIONANTI E DI SCORTA 
  • STRISCETTE
  • PUNGIDITO
  • AGHETTI PER PENNE DI INSULINA
  • SALVIETTE DISINFETTANTI
  • SIRINGHE DA INSULINA
  • INSULINA (sia ultrarapida che basale, sia in penna che in fiale, confezioni chiuse e nuove)
  • GLUCAGONE
  • ZUCCHERO IN ZOLLETTE O IN BUSTINE (solo per chi raccoglie in Lombardia o viene a consegnare al centro di raccolta della Protezione Civile di S. Vittore Olona)

MATERIALI MEDICI GENERICI*:

  • Kit di primo soccorso in confezione impermeabile
  • Paracetamolo
  • Antibiotici a largo spettro
  • Bende
  • Garze
*I materiali e i farmaci debbono essere nuovi, non scaduti ed in confezioni integre. Fatto salvo per materiali e farmaci avanzati per cambio terapia o per lutto e che il SSN non ha rivoluto indietro, purché siano in confezione integra e non  siano scaduti. 

DOVE PUOI PORTARE I MATERIALI?

LAZIO – ROMA 

Punto di raccolta 1 (referente Mirta 3485106485): Piazza Albania 35 – zona centro – citofonare Reception Orari: tutti i giorni, tutto il giorno

Punto di raccolta 2 (referente Corinna 3389326698) – Via Aurelio Saffi 6 – zona Monteverde – Citofono Alessio Rosi – solo dopo le 17,00

 

LOMBARDIA 

MILANO

Punto di raccolta 1 (referente Francesca): Via Senato, 15 – zona Centro –  Lunedi/Venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 14,30 alle 19: lasciare in portineria ed indicare se c’è insulina da mettere in frigo (si accettano solo scatole chiuse, no penne singole) 

Punto di raccolta 2: (referente: Luigi 3472777595 oppure 026693385) presso Tecnistudio, Via Napo Torriani, 29 – zona Stazione – dalle 9 alle 19, chiamare prima di consegnare

Punto di raccolta 3: Fondazione Italiana Diabete (referente: Arianna 3345831829) Via XXIX Maggio, 15 – Legnano (Milano)

VARESE Referente: Michela 3343860557 – Via G. Mazzini, 6

 

PIEMONTE 

ALESSANDRIA Referente: Antonella Chimenti, Associazione JADA, chiamare 3338002546 per accordarsi

VERBANIA – ALTO NOVARESE Referente: Francesca  3407151454 –  chiamare per accordarsi

 

CALABRIA 

REGGIO CALABRIA  Referente: Martina 3473157922 – Piazza Parrocchia Santa Maria, Divino Soccorso – chiamare per accordarsi

 

PUGLIA 

PROVINCIA DI LECCE Referente: Mario 3479058953 – Ente Religioso Salento per Cristo, Via 2 Giugno 47 – Trepuzzi – sempre disponibile

PROVINCIA DI BRINDISI Referente: Samuele 3491206441 –  Centro Polispecialistico Salute e Benessere Via Mannarino, 40 – Mesagne – chiamare per accordarsi

 

UMBRIA 

PROVINCIA DI PERUGIA Referente: Alessia 3319879237 – Via Gioacchino Rossini, 13 – Bastia Umbra – chiamare per accordarsi per la consegna

 

MARCHE 

SAN BENEDETTO DEL TRONTO Referente: Stefano – FB Studio Pignotti, presso Centro Rubino, Via Pasubio 36, interno 19 – dalle 8,45 alle 13 e dalle 15 alle 20

 

VENETO

PADOVA Referente: Valeria 3493938819- Via del Commissario 44 – dalle 16,30 alle 18,30 – chiamare per accordarsi 

ROVIGO Referente: Angela 3421855802 – Via Nicolio, 22 – chiamare per accordarsi

TREVISO Referenti: Jessica 3341247042 e Nicola 3477842882 – Via XI febbraio 5/a –  Quinto di Treviso – dalle 9 alle 12,30 e dalle 15 alle 19

PROVINCIA DI VICENZA – Romano d’Ezzelino Referente: Max 3911200060 – Via Marconi 5, Romano d’Ezzelino – chiamare prima di consegnare

 

TRENTINO ALTO ADIGE

ROVERETO (TRENTO)  Referente Ketty 3470112505 – Via Pavani 2 – dalle 12 alle 19 – chiamare prima della consegna

 

CAMPANIA

NAPOLI E PROVINCIA Referente: Rosanna e Associazione l’Isola che Non c’è: chiamare 3283360474 per accordarsi

PROCIDA E ISCHIA: Nadia e DIALife Onlus:  chiamare 3318503276 per accordarsi

 

LIGURIA

GENOVA: Daniela presso dott. Francesco Oneto – Via Aldo Casotti, 32R, chiamare 3474545040 per accordarsi -non lasciare sacchetti fuori dallo studio per cortesia.

LA SPEZIA: Pablo e Carolina 3482362115 oppure 3406310869 presso Banca Fideuram, Piazzale Kennedy 56/57 – chiamare per accordarsi

EMILIA ROMAGNA

PROV. DI MODENA: Gianluca 3423213906, Mirandola – chiamare per accordarsi

 

SICILIA

PALERMO E PROVINCIA: Francesco 3470632295 chiamare per accordarsi

SIRACUSA: Gaia 3383796201, Via Pescara 34, dalle 13 alle 15,30 e dopo le 18, chiamare prima per accordarsi

 

SARDEGNA – solo provincia di Nuoro

Referente: Marika  3461004998 – chiamare per accordarsi

 

FRIULI VENEZIA GIULIA  

TRIESTE Referente: Elisabetta (3463247856), Associazione Insù Giovani Diabetici, Via Trento 16 c/o Ass. Insù – chiamare per accordarsi

 

TOSCANA 

Referente: Viola  3474872167 – chiamare per accordarsi

Se non trovi un luogo di raccolta vicino a te, ti consigliamo di donare su Facebook o con Paypal o Iban (v. su)

A CHI VERRANNO DATI MATERIALI?

Il primo convoglio di Fondazione Italiana Diabete e Fondazione Rava è stato inviato al Centro di Raccolta degli aiuti umanitari di Chernivtsi, da cui sono stati distribuiti alla popolazione bisognosa, ai soldati ucraini e agli ospedali e ai medici nel territorio dell’Ovest e del centro dell’Ucraina. Da parte di FID sono stati inviati quattro bancali di materiali sanitari per persone con diabete per un totale di oltre 150 scatoloni.

Oltre trenta scatoloni di materiale e farmaci per persone con diabete, sono stati inviati, sempre con la Fondazione Rava, presso il confine Polacco, nella località di Tarnow, dove sono stati smistati negli ospedali del paese. 

Un piccolo carico di aiuti per otto bambini con diabete, che stavano rimanendo senza isulina, è stato inviato a Nyjnii Verbjj, un paesino in provincia di Kolomyia, nell’Ucraina dell’Ovest. 

Un quarto carico di circa venti scatoloni è partito il 17 marzo al mattino, sempre alla volta della frontiera tra Ucraina e Romania e verrà portato da volontari locali sempre al Centro di Raccolta degli aiuti umanitari di Chernivtsi. 

Il quinto carico è stato destinato alla Croce Rossa Rumena per essere distribuito al confine con l’Ucraina, il sesto ad un centro di accoglienza della Caritas Polacca. Con la Croce Rossa Italiana sono stati inviati due carichi molto grandi destinati al centro di smistamento di Chernivtsi, grazie al mezzo refrigerato donato a Croce Rossa Italiana dalla Fondazione FEDEZ. E infine l’ultimo carico è stato affidato ad ANPAS e alla Chiesa Ortodossa Ucraina.

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Evento Novità Ricerca

GIORNATA MONDIALE DEL DIABETE 2021: LE INIZIATIVE DI FID

400 mila euro di finanziamenti nel 2021 per la ricerca della cura definitiva del Diabete di tipo 1 e un convegno per portare la ricerca e i ricercatori italiani in Senato

Il presidente di FID, Dott. Nicola Zeni, illustra le attività della Fondazione.

“100 anni di insulina, 100 anni di ricerca di una cura al diabete di tipo 1”, questo il titolo del convegno organizzato oggi, presso la Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani per avvicinare la ricerca di una cura definitiva al diabete di tipo 1 al mondo delle istituzioni.

Fondazione Italiana Diabete, che quest’anno ha finanziato con circa 400 mila euro la ricerca di una cura definitiva a questa malattia autoimmune, ha deciso, con il sostegno del Senatore Eugenio Comincini di accendere un faro sulle eccellenze della ricerca italiana di una cura alla malattia.

L’Italia è sempre stata un paese in prima linea nella ricerca della cura per questa malattia autoimmune, dal professor Franco Bottazzo che negli anni ’70 scoprì a Londra, assieme a Debora Doniack gli autoanticorpi, fondamentali per la diagnosi, al professor Camillo Ricordi che negli anni ’80 comprese come isolare le cellule beta del pancreas per trapiantarle, fino all’italo-australiano Prof. Ezio Bonifacio che, primo in Europa, porta avanti in Baviera screening dell’intera popolazione dei bambini e propone terapie per rallentare la malattia (presente al convegno).

“Non dobbiamo cancellare la parola malattia quando parliamo di diabete di tipo 1, perché è una malattia cronica grave, – ha affermato Nicola Zeni, Presidente della Fondazione Italiana Diabetementre dobbiamo fare quanto possiamo per cancellare la parola stessa diabete di tipo 1, ovvero trovare la maniera per curarla definitivamente”




Nella foto da sinistra a destra: Alessia Fugazzola, vice presidente della FID, il Senatore Eurgenio Comincini, il Direttore del Diabetes Research Institue del San Raffaele, Prof. Lorenzo Piemonti, il Dott. Nicola Zeni, Presidente di FID,  il Direttore Generale di FID Francesca Ulivi, il primario della medicina interna del San Raffaele e Direttore del Centro di Prevenzione del Diabete di tipo 1 Prof. Emanuele Bosi, la dott.ssa Alessandra Fierabracci, dell’IRCCS Bambino Gesù di Roma e il Prof. Federico Bertuzzi, primario della Diabetologia del Grande Ospedale Metropolitano di Niguarda.

Cinque tra i principali scienziati impegnati nella lotta alla malattia hanno presentato alle istituzioni i grandi passi avanti fatti dalla ricerca di una cura in questi anni, con l’importante ruolo svolto dal nostro paese sia nel campo della patogenesi, degli screening e della prevenzione, sia in quello delle cure successive, per chi è già stato colpito, grazie ai trapianti di isole pancreatiche e alle terapie cellulari con le cellule staminali.  

Nella Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani si è anche discusso del ruolo fondamentale delle istituzioni per il sostegno alla ricerca, non solo in termini economici, ma anche di policies a sostegno, ad esempio, per gli screening di popolazione.

Parlando dell’insulina, di cui si festeggia il centenario della scoperta, il Professor Lorenzo Piemonti, Direttore del Diabetes Research Institute del San Raffaele ha detto: “vorremmo non festeggiare il 120mo anniversario e nemmeno il cento decimo, dopo 100 anni dalla prima iniezione che salvò la vita ad un ragazzo con diabete di tipo 1, è arrivato il momento di guarirla questa malattia e non solo di cercare di controllarla grazie alle insuline e alle tecnologie”.

La scienza non ha ancora trovato la causa del diabete di tipo 1, così come di nessuna malattia autoimmune, ma lo sviluppo delle terapie cellulari promette di ridare la funzione pancreatica a chi l’ha avuta distrutta a causa dell’attacco autoimmune, in attesa di capire appunto come bloccare questo attacco e quindi poter prevenire la malattia.

Gli studi finanziati da Fondazione Italiana Diabete quest’anno spaziano dalla cura successiva: trapianti di isole e cellule staminali; agli screening, fondamentali per bloccare esordi drammatici e pericolosi e per tentare farmaci preventivi, fino a studi sulla patogenesi, proprio per capire quei meccanismi che ancora sfuggono nel comprendere la causa della malattia.

I centri finanziati o in via di finanziamento entro l’anno sono il Diabetes Research Institute del San Raffaele, l’Ospedale di Niguarda di Milano, l’IRCCS Casa del Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo, l’IRCCS Bambino Gesù di Roma e il Prince of Wales Hospital di Sidney, grazie al Grant di Ricerca Internazionale con ISPAD, l’International Society for Pediatric and Adolescent Diabetes. Inoltre la Fondazione ha cofinanziato il Centro di Prevenzione del Diabete di tipo 1 Fid- Innodia-San Raffaele, che permette a tutte le famiglie con persone con diabete di partecipare agli screening gratuitamente da casa loro.

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Novità

In caso di Emergenza!

Ecco un regalino di FID per affrontare le vacanze estive in tranquillità (e anche il resto dell’anno)

Una cartolina di emergenza da usare in caso di bisogno

Alcuni fanno un tatuaggio, altri portano un braccialetto. Ma se si vuole avvisare i soccorritori o chiunque ci dia una mano nel caso non ci sentiamo bene o siamo in ipoglicemia, c’è anche il vecchio metodo del bigliettino da tenere in tasca, nella borsa, nella cover del cellulare o dove si vuole. Con l’avvicinarsi delle vacanze estive, abbiamo pensato di creare alcune cartoline di emergenza da stampare assieme (sotto spieghiamo come) e portare sempre con se.

Come fare per avere questa cartolina?

La si può comodamente scaricare e stampare dal proprio computer. Nelle preferenze di stampa basta scegliere la grandezza e poi una volta stampato la si può piegare a soffietto e mettere dove si vuole, anche in più copie.

Qui sotto la versione stampabile: basta aprire la foto e dare la stampa, scegliendo la grandezza preferita. Poi si piega a soffietto lasciando la prima pagina rossa ben visibile. Per mantenerla più a lungo può essere utile plastificarla.

Oppure, se preferite, ecco qui sotto il PDF scaricabile e stampabile, come la foto sopra. C’è sempre da scegliere la grandezza della stampa (noi consigliamo di far stare le 4 cartoline in una pagina) ed eventualmente, una volta stampato ritagliare i bordi.

Nell’ultima scheda potete aggiungere a penna (se possibile di colore nero o pennarello) il vostro nome, gruppo sanguigno e i contatti della o delle persone da chiamare in caso di emergenza.

Inoltre, per chi avesse la stampante in bianco e nero, ecco una versione senza colori. Potete stampare questa foto:

…oppure scaricare e stampare il PDF qui sotto:

Fondazione Italiana Diabete auguri a tutti una estate serena e felice!

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BL🔴🔴DY GOLF

Il primo evento golfistico in Italia per finanziare la ricerca di una cura al diabete di tipo 1

Finanziare la ricerca per una cura definitiva al diabete di tipo 1 giocando a golf con dei grandi maestri.

E’ questo BL🔴🔴DY GOLF:

una serie di eventi unici, divertenti ed entusiasmanti, creati da Fondazione Italiana Diabete in collaborazione con O.L.G.A., costruiti su misura per chi sa giocare e vuole migliorarsi, ma anche per chi vuole imparare ad approcciare il green.

Silvio Grappasonni e Nicola Pomponi, due dei super-coach di BL🔴🔴DY GOLF.

Il golf e il diabete di tipo 1 hanno molte cose in comune, a partire dallo swing: il colpo principale del Golf, tradotto in italiano, significa oscillazione, altalena, come quella che subiscono costantemente le glicemie di una persona con diabete di tipo 1. E, come tutte le persone con diabete sanno, sono proprio queste oscillazioni uno dei problemi della malattia, perchè portano le complicanze, assieme al fatto che la malattia sia cronica e non si possa guarire.

Nella gestione del diabete come nel golf bisogna esser pazienti, stare calmi, costruire una strategia, essere flessibili, imparare a ripartire e soprattutto ricordarsi che la perfezione è impossibile. Insieme però si possono risolvere molte cose e si può imparare a migliorarsi, per questo FID ha creato BL🔴🔴DY GOLF:

  • Una intera giornata sui migliori green d’Italia
  • Con un dream-team di coach professionisti a totale disposizione
  • Gara a 9 buche
  • Learning boxes
  • Corner dinamici
  • Ability Contest
  • Video personalizzati della giornata
  • Hospitality e il divertimento finale con il Bloody Cocktail
Il calendario degli eventi di Bloody Golf: 23 giugno, 14 e 28 settembre.
Tre appuntamenti per BL🔴 🔴DY GOLF: 23 giugno, 14 e 28 settembre.

Il primo appuntamento è il 23 giugno al Golf Club di Castel Conturbia sul Lago Maggiore.

Tutte le quote di partecipazione saranno devolute alla ricerca di una cura definitiva al diabete di tipo 1.

Per maggiori informazioni clicca qui

mail: info@bloodygolf.it – telefono: +39 0331 504623

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Novità Ricerca

FID-ISPAD Diabetes Research Grant

Un grant di 25 mila euro aperto ai giovani ricercatori di tutto il mondo iscritti ad ISPAD

Fondazione Italiana Diabete è fiera ed orgogliosa di annunciare la creazione del primo FID-ISPAD Diabetes Research Grant.

Si tratta del finanziamento da parte di FID di 25 mila euro per un progetto di ricerca finalizzato alla cura definitiva del diabete di tipo 1. Questo finanziamento è stato possibile grazie a tutte le persone vicine alla comunità delle famiglie colpite dal Diabete di tipo 1, che hanno partecipato alle raccolte fondi della campagna #aiutaciaguarire e del Diabethon 2020.

Il primo Grant internazionale di FID per la ricerca di una cura al Diabete di tipo 1

Il finanziamento è destinato ai giovani ricercatori dell’ International Society for Pediatric and Adolescent Diabetes – ISPAD, la Società Scientifica Internazionale per il diabete pediatrico ed adolescenziale, che ha membri in tutto il mondo tra diabetologi pediatri, infermieri, ricercatori e promuove la ricerca clinica e di base, l’educazione terapeutica e l’advocacy per il diabete nei bimbi, nei ragazzi e nei giovani adulti.

Si tratta del primo Grant internazionale della Fondazione e verrà assegnato su base competitiva al migliore tra i progetti presentati e giudicati da una commissione di esperti formata da membri dei Comitati Scientifici di FID e di ISPAD. Il FID-ISPAD Research Grant è aperto solo a candidati provenienti da istituzioni senza scopo di lucro, che facciano parte di ISPAD e abbiano preferibilmente meno di 40 anni.

La scadenza per la presentazione delle domande è il 9 luglio 2021. Qui tutte le informazioni per fare domanda per il Grant e qui le modalità di applicazione.

Ancora un enorme ringraziamento da parte di FID a tutte le persone che, nonostante questo anno difficile, sostengono la ricerca di una cura al diabete di tipo 1. Riusciremo a trovare la cura! Ma solo tutti assieme!

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CHRISTMAS DIABETHON 2020

Dieci ore di live sulla pagina Facebook della Fondazione Italiana Diabete con i migliori clinici e ricercatori a disposizione per rispondere alle domande dei partecipanti e dieci ore di tempo per donare alla ricerca di una cura definitiva al Diabete di tipo 1.

Si tratta di un evento storico, che non è mai stato fatto prima, un evento a servizio della community delle persone con diabete, per parlare di questa malattia e per festeggiare tutti assieme la fine di questo anno difficile.

Il 27 dicembre 2020 a partire dalle 10 del mattino inizierà il Christmas Diabethon 2020, voluto da FID per supportare la comunità in uno dei momenti più complessi, per festeggiare assieme il Natale e il nuovo anno e per raccogliere i fondi per la cura definitiva.

Per seguirlo e fare in diretta le vostre domande

basta connettersi CLICCA QUI

Dalle 10 alle 20 del 27 dicembre.

La mattinata, dalle 10 alle 13,30 sarà dedicata alle tecnologie per la gestione del diabete. Aprirà la giornata un “mostro sacro” della diabetologia mondiale, il professor Tadej Battelino, che ha creato l’ATTD, uno dei tre congressi più importanti al mondo sul diabete di tipo 1, quello dedicato alle tecnologie e alle terapie avanzate nel diabete. Il Prof. Battelino vanta oltre 350 studi sul diabete di tipo 1, ed è il primo autore del “Consensus” sulle nuove metriche del diabete, la cui principale è il Time in Range (T.I.R.)

Una “istituzione” scientifica nel diabete di tipo 1: il prof. Tadej Battelino

Dopo il professor Battelino si parlerà dei nuovi sistemi ibridi avanzati (i microinfusori collegati con un sensore che, grazie ad un algoritmo, decidono se e quanta insulina somministrare o se bloccare l’erogazione), con il Dottor Andrea Scaramuzza, primario della diabetologia pediatrica dell’Ospedale di Cremona e il Dottor Andrea Laurenzi, responsabile delle tecnologie nel diabete dell’Ospedale IRCCS San Raffaele di Milano.

Alle 10.45 le tecnologie più avanzate per la cura del diabete di tipo 1

Alle 11.45 è la volta del #doityourself con il movimento #wearenotwaiting, ovvero i privati, genitori di bimbi con diabete di tipo 1 e adulti che hanno sviluppato sistemi ibridi simili a quelli delle aziende e degli ultimi sviluppi della ricerca rispetto al pancreas artificiale. Ne parlerà la dottoressa Angela Girelli, primario della diabetologia di Brescia, assieme a persone che usano questi sistemi per se o sui loro figli e che li hanno portati in Italia. Concluderà la mattinata la professoressa Daniela Bruttomesso, che è stata tra i primi in Italia a sperimentare il pancreas artificiale e che farà una review dei sistemi che stanno per arrivare anche in Italia o che sono ancora in sperimentazione.

#doityourself e loop: come funzionano e chi li usa

La mattinata si concluderà attorno alle 13, quando tutti i protagonisti saranno di nuovo a disposizione del pubblico, tutti assieme, per rispondere alle domande.

Nel pomeriggio, a partire dalle 14,30 si parla di legge e diabete. Oltre alla ricerca e alla clinica FID ha pensato di fornire anche un servizio alla comunità sugli aspetti legali legati alla malattia, che sono molti e non sempre chiari. Sarà quindi l’Avvocato Umberto Pantanella, persona con diabete di tipo 1, a rispondere a tutte le domande. E visto che si tratta di una vera e propria festa per la comunità italiana delle persone con diabete non possono mancare persone importanti per la stessa comunità, come Daniela D’Onofrio che da oltre 20 anni da supporto alle persone con diabete e che ha creato e gestisce Portale Diabete, che conta quasi 30 mila membri. Assieme a lei Giulia Mengolini con il suo blog Senza Zuccheri Aggiunti che parla ai più giovani e Leonardo e il suo draghetto Grig.

La meravigliosa community del diabete di tipo 1

Non potremo non affrontare le tematiche legate ai vaccini e alle terapie per il Covid-19, alle 16 avremo uno special guest: il professor Guido Silvestri, professore alla Emory University di Atlanta, patologo, immunologo, virologo e divulgatore scientifico. Uno degli esperti di Covid-19 più famosi al mondo risponderà a tutte le domande sulla Covid-19, sui vaccini, sulle terapie.

Il Covid, i vaccini, le terapie: special guest Guido Silvestri!

La lunga maratona terminerà con quasi tre ore dedicate a tutte le ricerche di una cura definitiva al diabete di tipo 1. Che sono il motivo per cui Fondazione Italiana Diabete esiste.

Alle 17 si parla di patogenesi del diabete, predizione e prevenzione, ovvero cosa sta facendo la ricerca per capire come curare il diabete prima che insorga. Il professor Ezio Bonifacio dell’Università di Dresda e il prof. Emanuele Bosi dell’IRCCS e università San Raffaele, due autorità mondiali in materia, spiegheranno cosa si è scoperto sulla patogenesi del diabete e cosa si sta facendo per prevenirlo.

I professori Bonifacio e Bosi sulla prevenzione del diabete di tipo 1.

Alle 18.10 in “L’isola che c’è” capiremo cosa si può fare una volta che il diabete di tipo 1 è purtroppo arrivato e quindi i trapianti di isole, le cellule staminali nei trapianti e come proteggere le cellule trapiantate senza utilizzare gli immuno-soppressori. Saranno presenti gli unici che in Italia portano avanti i trapianti di isole pancreatiche, ovvero il dottor Federico Bertuzzi, dell’Ospedale Niguarda di Milano e una parte del team del DRI Milano, con il professor Lorenzo Piemonti, Valeria Sordi e Antonio Citro.

Il Professor Piemonti e il suo team e il Dottor Bertuzzi sul trapianto di isole

#aiutaciaguarire è lo slogan della campagna di FID ed anche il titolo dell’intervento che chiuderà questa intensissima giornata a servizio delle persone con diabete. Il professor Jay Skyler, che da 50 anni studia il diabete di tipo 1 e cerca una cura definitiva, sarà per la prima volta nella storia a disposizione della community italiana per raccontarci come vede il presente e il futuro della ricerca e aiutarci a capire come finalmente si arriverà ad una cura definitiva. Professore di medicina, pediatria, psicologia all’Università di Miami, Jay Skyler è stato il cinquantesimo presidente dell’American Diabetes Association, direttore del più grande studio finanziato dal governo americano sulla prevenzione del diabete di tipo 1 (DPT-1 ) e successivamente tra i fondatori e per lungo tempo chairman del Trial Net, un network globale di studio e trial clinici per predire e prevenire il diabete di tipo 1. E oggi è Chair delle strategie di INNODIA, un consorzio europeo di centri di ricerca per lo sviluppo di approcci innovativi alla comprensione del diabete di tipo 1 e per la sua prevenzione e per arrestarne la progressione. Il professor Skyler ha condotto centinaia di ricerche e scritto oltre 20 libri e più di 500 pubblicazioni sul diabete di tipo 1, citate oltre 21 mila volte. Ha ricevuto tutti i più prestigiosi premi nel suo ambito, tra cui, nel 1992 la Banting Medal. Ed è stato editor in chief per moltissimi anni di tutte le più prestigiose pubblicazioni sul Diabete, tra cui anche Diabetes Care e nel board delle più importanti riviste scientifiche del mondo.

Come diabetologo ha creato un modello di formazione, cura e empowerment dei pazienti che è stato esportato in tutto il mondo, così come un modello per i campi estivi per i giovani diabetici. Ed è stato un precursore delle tecnologie nel controllo del glucosio, i sensori.

Per la prima volta in Italia, a disposizione delle persone con diabete di tipo 1, chi da 50 anni cerca la cura definitiva alla nostra malattia : Jay Skyler

Non basterebbero dieci pagine per raccontare chi è e cosa ha fatto Jay Skyler per il diabete di tipo 1 negli ultimi 50 anni, basti dire che quello che sappiamo oggi della malattia e se nel prossimo futuro la ricerca troverà un modo di fermarne la progressione molto lo dobbiamo a lui e alle persone che lui ha formato.

E’ quindi con grande gioia, fierezza e gratitudine che Fondazione Italiana Diabete annuncia la presenza di Jay Skyler per la prima volta in Italia in un evento dedicato alle persone con diabete.

E speriamo che la sua visione ci guidi in un futuro di speranza.

Vi aspettiamo domenica 27 dicembre 2020 per farci il regalo più bello: aiutare la ricerca di una cura definitiva. Christmas Diabethon 2020, una giornata che costruiremo assieme e che ricorderemo!

Per partecipare al Christmas Diabethon, basta collegarsi il 27 dicembre alle 10 e fino alle 20: CLICCA QUI PER COLLEGARTI

Il programma completo del Christmas Diabethon 2020

Noi vogliamo che nessun bambino si ammali più di diabete di tipo 1 e per questo abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti.

Riusciremo, ma solo insieme!

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Novità Ricerca

Non c’è Cura senza Ricerca e non c’è Ricerca senza Fondi.

Prima di tutto GRAZIE.

Grazie da FID a tutte le persone che con le loro donazioni ci hanno permesso di finanziare dal 2015 al 2018 con oltre 130 mila euro gli studi Monorapa e MITO del Diabetes Research Institute del San Raffaele di Milano. Se questi studi sono stati portati avanti e costituiscono un nuovo tassello nella comprensione del diabete di tipo 1 e un passo in più verso la cura definitiva è anche grazie a tutte le persone che generosamente hanno donato e continuano a donare per la ricerca.

E un ulteriore grazie a quei malati che, oltreché donare attraverso Fondazione Italiana Diabete per questi studi, si sono anche sottoposti allo studio stessi, di fatto donando se stessi, il loro corpo e il loro tempo alla ricerca.

La notizia recente è che i risultati dello studio Monorapa sono stati pubblicati sulla rivista “The Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism”. Lo studio valutava la possibilità di ripristinare la funzione delle cellule beta del pancreas nelle persone affette da tempo da diabete di tipo 1. Sono tanti gli studi, in Italia e nel resto del mondo, volti a capire se e come sia possibile ripristinare in tutto o in parte la funzionalità delle cellule beta delle isole di Langerhans, se sia cioè possibile e come riportarle a produrre insulina nelle persone che hanno già il diabete di tipo 1. Fino a qualche anno fa si pensava che le cellule beta andassero completamente distrutte dall’attacco autoimmune, così invece non è. Alcuni studi dimostrano che le cellule beta è come se fossero “addormentate” o comunque non vanno tutte distrutte e in molti casi continuano a produrre una quantità seppur piccola di insulina (misurabile attraverso l’analisi del c-peptide e della pro-insulina). Questo è molto importante, perché una produzione di insulina, seppur piccola, può aiutare grandemente nella gestione del diabete e può allontanare o limitare le complicanze.

Per capire se fosse possibile aiutare, ripristinare o comunque aumentare questa produzione di insulina è stato progettato lo studio Monorapa, in cui 55 persone con diabete di tipo 1 da più di 5 anni, sono state trattati con due farmaci: la rapamicina, un immunosoppressore e il vildagliptin, un DPP4 inibitore usato nel diabete di tipo 2, che sembra essere in grado di migliorare la proliferazione delle cellule beta del pancreas e prevenirne la morte. Lo studio era randomizzato (partecipazione casuale dei pazienti ad uno dei bracci), in doppio cieco (impossibilità sia per il partecipante che per il ricercatore di sapere in quale braccio fosse il partecipante fino alla fine dello studio) e controllato (uno dei bracci prevedeva la somministrazione di placebo).

A quattro settimane dall’inizio del trattamento il fabbisogno di insulina è diminuito in modo significativo nei soggetti trattati con rapamicina (da 0.54 a 0.48 U/kg/die) e rapamicina più vildagliptin (da 0.59 a 0.51 U/kg/die) mentre non è cambiato nel gruppo placebo. In modo coerente l’emoglobina glicata è diminuita significativamente sia nel gruppo trattato con rapamicina da (7.3% al 7%) che in quello trattato con rapamicina e vildagliptin (da 7.2% al 6.9%). Il beneficio metabolico è risultato associato a una diminuzione del titolo degli anticorpi contro l’insulina e a cambiamenti nel profilo ormonale/immunologico. Purtroppo nessun paziente in alcun gruppo ha mostrato una risposta positiva in termini di secrezione del peptide C. Lo studio ha quindi dimostrato che i due farmaci hanno migliorato la situazione metabolica dei soggetti trattati, anche senza aumentare la secrezione di insulina.Da questo studio ne nasceranno sicuramente di nuovi per comprendere come aiutare sempre di più il controllo metabolico nei soggetti con diabete di tipo 1.

Ancora GRAZIE a tutte le persone che hanno generosamente finanziato questo studio e partecipato.

In questi tempi ancora più difficili non smettete di finanziare la ricerca di una cura al diabete di tipo 1: https://fondazionediabete.org/dona-per-la-cura/#dona

Per approfondimenti: https://dri.hsr.it/…/studio-clinico-monorapa-buoni…/…

#sostienilaricerca #aiutaciaguarire

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